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Lo studio di Ingegneria Convertino progetta e fornisce soluzioni impiantistiche per il trattamento dell’acqua nel settore civile ed industriale.

La continua ricerca di soluzioni innovative ha portato ad ottenere prodotti di indiscusso contenuto tecnologico ed elevata affidabilità operativa.

Lo studio fornisce un valido supporto tecnico per :

  • la progettazione ed il dimensionamento degli impianti di trattamento acqua
  • realizzare preventivi ed offerte per capitolati
  • realizzare schemi tecnici di installazione
  • fornire consulenza normativa

Questa sezione del sito ha l'obiettivo di facilitare l'approccio alle normative vigenti per la scelta delle apparecchiature impiantistiche da utilizzare per il trattamento del­le acque potabili, fornendo appunto delle indicazioni riguardo:

 

  •  la gestione dell’acqua destinata al consumo umano al fine di garantirne la qualità più elevata possibile;
  •  i parametri riportati nel Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 (“Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo  umano”);
  •  i criteri generali relativi al trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile.

 

IL TRATTAMENTO ACQUA AD USO POTABILE

 

Normative di riferimento

DECRETO 7 febbraio 2012, n. 25

"Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell'acqua destinata al consumo umano"

 

Immagine3322Da diversi anni la diffusione di dispositivi di trattamento di acque destinate al consumo umano in Italia ha assunto dimensioni significative sia per diversità di tecnologie impiegate e varietà di sistemi in commercio che per entità di apparecchiature commercializzate.

L’attenzione che da tempo le Autorità Sanitarie dedicano alle pratiche di trattamento delle acque potabili ha portato all’emanazione del decreto del Ministero della Salute del 7 febbraio 2012, n. 25, recante “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 69 del 22/03/2012, che sostituisce il vecchio D.M. 443/1990, adeguandosi alle nuove normative su qualità delle acque destinate al consumo umano, igiene dei prodotti alimentari, codice del consumo e libera circolazione delle merci.

 

Il decreto ha l’obiettivo di garantire che i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati nel tempo stabilito e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore.

 

In accordo a quanto previsto nel decreto, a cura del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sentiti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria interessate, sono state anche elaborate le linee guida sugli impianti di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.M. 7 febbraio 2012, n. 25, finalizzate alla descrizione dei trattamenti per le acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale”.

Le linee guida sono state redatte anche al fine di contribuire a garantire un’adeguata informazione diretta principalmente ai consumatori sulla valutazione dell’eventuale adozione di impianti di trattamento di acque destinate al consumo umano, supportando le scelte sulla base di evidenze tecnico-scientifiche aggiornate.

A differenza del precedente decreto, il DM 25/2012 si applica sia all’ambito domestico che ai pubblici esercizi e all’industria alimentare.

 

DECRETO 2 febbraio 2001, n. 31

"Attuazione della direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate alla normativa nazionale in vigore"  

 

Il D.Lgs. n° 31/2001 disciplina la qualitá delle acque ad uso umano al fine di proteggere la salute dagli effetti negativi della contaminazione delle acque.

L’acqua destinata al consumo umano deve essere salubre e pulita, quindi deve soddisfare i requisiti fissati dall’allegato I, parte A riguardante i parametri microbiologici, parte B relativa ai parametri chimici e parte C riferita ai parametri indicatori del decreto.     

Per ciascun parametro è indicato un un valore limite superato il quale occorre l’intervento dell’autoritá competente con attuazione di misure atte a ripristinare la qualitá dell’acqua.

In particolare la normativa indica i :

parametri indicatori quali odore, colore, sapore, pH, durezza, temperatura, conducibilità, ecc. (allegato I, parte C del D.Lgs. n° 31).

parametri chimici concernenti sostanze tossiche quali arsenico, piombo, antiparassitari (allegato I, parte B del D.Lgs. . n° 31).

parametri microbiologici quali escherichia coli ed enterococchi (allegato I, parte A del D.Lgs.nr.31).

Ricordiamo che il D.Lgs n° 31 del 2001 rende responsabile l’acquedotto fino al contatore; da qui al rubinetto di casa la responsabilità è dell’Amministratore del Condominio o del privato.

 

D.LGS N° 31/2001 - Qualità delle acque destinate al consumo umano

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IL TRATTAMENTO ACQUA AD USO SANITARIO E RISCALDAMENTO

 

DPR n° 59/2009 – Regolamento sul rendimento energetico in edilizia

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Con il D.P.R. n° 59/09 l’Italia risponde alla chiamata della Comunità Europea per gli adeguamenti in materia di efficienza energetica prescritte dalle direttive 2002/91/CE (Rendimento energetico nell’edilizia) e 2006/32/CE (Efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici).

Di particolare interesse è l’Articolo 4 comma 14 che definisce i limiti di durezza dell’acqua e di potenza degli impianti in base ai quali scegliere il trattamento dell’acqua.

In particolare si stabilisce che:

 

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Per le specifiche sulle tipologie di trattamento e sulle modalità di esecuzione, il Decreto rimanda alla Norma UNI-CTI 8065.

La norma UNI 8065 del 1989 è la norma di riferimento per il trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile e fissa i parametri per prevenire fenomeni di incrostazioni e corrosione all’interno degli impianti.

Nello specifico la norma stabilisce i limiti dei parametri chimici e chimico-fisici delle acque negli impianti termici ad uso civile, con l’obiettivo finale di ottimizzarne il rendimento e la sicurezza, di preservarli nel tempo, di assicurare durata e regolarità di funzionamento anche alle apparecchiature ausiliarie e di minimizzare i consumi energetici.

All’interno della norma UNI 8065 vengono date indicazioni per una corretta progettazione e realizzazione dei sistemi di trattamento dell'acqua e vengono precisati i metodi di controllo per una corretta gestione dei sistemi di trattamento adottati.

Non ultimo, vengono definite le responsabilità in capo a committenti, fornitori e conduttori degli impianti.

La norma UNI 8065 stabilisce e prescrive i limiti chimico fisici dell’acqua contenuta nell’impianto, utilizzata durante l’esercizio per l’alimentazione degli impianti e per i successivi rabbocchi. È necessario, quindi, provvedere all’analisi iniziale per determinare le reali caratteristiche dell’acqua, al fine di tarare l’impianto di trattamento per ottenere i limiti impartiti.
Il gestore dell’impianto avrà l’obbligo di mantenere nel tempo i limiti e le caratteristiche delle acque, effettuando i controlli necessari e gli interventi conseguenti.